Quest: La legge marziale

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  1. RoxasDark
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    La legge marziale


    La Guerra Totale è la Società moderna stessa,

    leggemarziale

    al suo più alto grado di efficienza



    A: Il problema è più serio del previsto, i ribelli non accennano a voler scendere a patti, nonostante abbiamo offerto loro diverse possibilità.
    B:Negli ultimi tre giorni hanno scoperto e distrutto tre dei nostri laboratori segreti. Nessun sopravvissuto.
    C:La nostra opinione è che ci sia una talpa nell'agenzia.
    D:Abbiamo già stilato una lista di possibili sospetti.
    E:>Nel frattempo le forze speciali stanno contrastando la ribellione, ma la situazione di guerriglia urbana rende tutto più difficile, e le vittime civili Modified, sono molte.
    Akuno Hana: Sono stufa delle vostre stupide scuse, voglio fatti, non parole, questi ribelli devono essere fermati, se la diplomazia non funziona, usate la forza, se non si arrendono, voglio che siano uccisi dal primo all'ultimo, nessun prigioniero, nessun sopravvissuto, una sola voce rimanente ha il potere di moltiplicarsi in maniera esponenziale.
    C:Non è così semplice signora, oltre ai ribelli ci sono gruppi di civili che predicano il rispetto dei diritti umani, e visto che si muovono in maniera pacifica, non possiamo agire contro di loro...
    E:...a meno che...
    Akuno Hana:Non ho tutto il giorno Hofler, a meno che COSA?
    B:Se applicassimo la legge marziale potremmo agire infischiandone della maggior parte dei diritti civili, e potremo decretare le manifestazioni pacifiche come sostegno ai ribelli, mettendole così a tacere.
    Akuno Hana:E allora cosa state aspettando? Applicate la maledettissima legge marziale, non voglio più sentir parlare di questi ribelli, l'umanità È al suo apice, comandiamo l'evoluzione, e voi incapaci non riuscite a fermare un gruppetto di ribelli? Mi aspetto che il problema venga risolto.
    E:Sissignora.

    Ore 17.00 - Tokyo Studio 7 // Notiziario
    "Si avvisa la popolazione di Tokyo che, in seguito agli sviluppi della ribellione armata, il governo Giapponese ha deciso di applicare la legge marziale. Ogni manfestazione è considerata fuorilegge e punibile con la morte sul posto, le forze di difesa hanno assoluto potere, il coprifuoco è fissato alle 20:00 e ogni persona trovata nelle strade al di fuori di quell'ora sarà trattata come un ribelle ed uccisa se non vi sarà resa incondizionata. Raccomandiamo quindi estrema prudenza e ricordiamo che la Majestic sta lavorando per il vostro bene."



    Numero partecipanti massimi: 4
    Posti liberi: 3
    Premi: 50 EXP
    - Elliot Rainshwort
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    Edited by ‹yuüko› - 28/5/2012, 22:48
     
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    »Elliot Rainshwort »28 »Medico »Cybernetic Modified-A
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    Erano le quattro del pomeriggio quando Elliot ricevette la telefonata che lo invitava a recarsi immediatamente all'agenzia. Bé, dire telefonata, era altamente incorretto. Il cercapersone lo avvertì con il consueto bip e dando una rapida occhiata al numero segnato sul display non ci volle un indovino per capire che doveva recarsi urgentemente all'Agenzia. Era da poco più di una settimana che non veniva disturbato, ma fortunatamente - ed anche sfortunatamente - quello era il suo giorno libero. E lui che pensava di passarlo nel migliore dei modi, ovvero a riposarsi scaricando lo stress accumulato durante la settimana. Ma quando il dovere chiamava, anche se non sentiva alcun tipo di dovere verso la Majestic - certo era diventato ciò che era grazie a loro - doveva andare e basta. Si lavò e vestì velocemente, perché aveva pensato bene di starsene con il pigiama fino a tempo prettamente indefinito, magari poltrendo sul divano davanti alla televisione - cosa che non faceva quasi mai, ma cambiare non era male ogni tanto - invece di leggersi il solito libro accompagnato dalla consueta tazza di thè caldo che era solito prepararsi. S'infilò la giacca blu, senza dimenticarsi dei suoi amati guanti bianchi, afferrando casco e chiavi della moto.
    Gli mancava quella sensazione che improvvisamente gli percorreva la spina dorsale eccitandolo oltre ogni dire - naturalmente non nel senso fisico del termine - quella scarica che solo l'azione era in grado di dargli. Percorreva le strade a tutta velocità fregandosene altamente della sua incolumità e di quella degli altri, anche se fosse spuntata un auto della polizia ed un agente con un megafono che gli intimava di fermarsi non l'avrebbe fatto. Si sarebbe limitato ad accelerare ancora di più finendo probabilmente col cacciarsi nei guai. L'aveva fatto una volta, o meglio lo faceva quasi sempre, ma non riuscivano mai a prendere poiché cambiava i percorsi a suo piacimento. Trovava estremamente divertente il manipolare la materia a suo piacimento, mandando al manicomio gli altri.
    Salutò con un cenno della mano l'uomo alla reception che ricambiò il gesto con un semplice gesto del capo. Non c'aveva mai parlato, a dire la verità non aveva mai parlato con nessuno di quelli che lavoravano in quel posto fatta eccezione per la Signora Akuno Hana, c'era sempre stata una sorta di reciproco rispetto tra loro due, anche se non approvava poi così tanto i metodi della donna, una volta le aveva consigliato di prendere appuntamento da uno psichiatra, alla fine l'avevano presa sul ridere. « Rainshwort » lo salutò un uomo leggermente più basso di lui, vedendolo entrare nella stanza. « Hofler...spero tu riesca a trovare un'ottima scusa per giustificare il fatto che io sia qui nel mio giorno libero » l'altro gli propinò un qualcosa tipo: oh, giusto, l'ospedale e la tua carriera da medico. Elliot si limitò a sbuffare visibilmente scocciato. « Ascolta » ed accese subito dopo il grande televisore a schermo piatto affisso al muro. Proprio in quel momento il notiziario andò in onda. Avevano deciso di applicare la legge marziale, ed impostato il coprifuoco alle 20. Non c'era notizia migliore. « Da persona intelligente quale sei mio caro Hofler, avresti potuto farmi un colpo di telefono e chiedermi di accendere il televisore, invece di farmi venire fin qui. » si chiese se si potesse essere più idioti di così. E' pensò che era possibile.
    « Conoscendoti Elliot sono sicuro che non rispetterai il coprifuoco e che anzi, te ne andrai gironzolando per la strada come se nulla fosse. » ammetteva che non aveva tutti i torti. « Cos'è devo farti un giuramento scritto?Prometto che non me ne andò gironzolando e me ne starò a casa a fare il bravo bambino papà » e poi arrivarono le solite cose, del tipo: questo non è un gioco - c'è il futuro in gioco, ed altre sciocchezze simili.
    Ma erano esattamente le 20.30 ed Elliot se ne stava tranquillamente seduto in sella alla sua moto. Con una voglia matta di rompere qualche ossa.
    « LA VITA E' UN ROSARIO DI DISGRAZIE CHE IL PRETE SGRANA RIDENDO »
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    <p align="center"> Sanrei Miya jpg18 | bionic humans| gender-female | SCHEDA Erano le undici in punto, Sanrei ancora addormentata si svegliò lentamente, si tolse di dosso le leggere coperte coperte e cercò di alzarsi.
    Si sentiva a pezzi, non aveva dormito ne molto ne bene e così si trovava a camminare barcollante in uno stato di semi coscienza. La sua lunga vestaglia azzurra barcollava con il suo corpo che trascinò fino alla cucina.
    Si sedette lentamente sulla sedia vicino al tavolo da pranzo, fare colazione era da escludere, dopotutto era così stanca che non aveva trovato neanche le forze per mettersi le pantofole.
    Iniziò a pensare fra se a cosa potesse averla ridotta in quello stato, probabilmente mentre dormiva era successo qualcosa, qualcosa d'importante ma di analizzare i dati non gli andava, almeno prima voleva svegliarsi del tutto. "Meglio fare una doccia, magari con l'acqua a ventisei gradi, così mi tolgo di dosso questa stanchezza Disse fra se cercando di sorridere.
    Si diresse così verso il bagno camminando sempre scalza e con relativa lentezza, aprì la porta e si guardò allo specchio, una doccia era più che urgente aveva delle occhiaie spaventose.
    E così sicura di doversi dare una lavata si trovò davanti un altro problema, devo lavarmi anche i padiglioni auricolari oppure li copro? Se li copro non li lavo anche questa volta, ed ogni tanto lavarli non è male anche se con relative attenzioni si credo che sia meglio fare una doccia completa così si tolse la vestaglia e iniziò a farsi la doccia, dopo un ora e mezza aveva finito e adesso doveva solo scegliere i vestiti adatti per affrontare questa nuova giornata.
    -Forse è meglio analizzare i dati prima di decidere cosa indossare- Disse fra se ad alta voce mentre usciva dal bagno con addosso un accappatoio.
    Si sedette sul divano ed iniziò a fissare il vuoto, Analisi pronta, inizio procedura, analisi in corso, analisi completata.
    -Quindi ecco spiegato il perché ho dormito così male, certo che la Majestic e i ribelli ne fanno di danni alla società, non si può più vivere tranquilli al giorno d’oggi tutti si massacrano. E poi perché mi hanno convocato? Potevano darmi una qualsiasi missione direttamente senza farmi venire di persona, essere un loro soldato comporta questi fastidi spero solo che non debba far male a qualcuno.-
    Disse Sanrei che si alzò pronta a vestirsi, probabilmente delle calze lunghe bianche con una gonna, delle scarpe da ginnastica e una maglietta dello stesso colore potevano andare bene, sia per apparire presentabile sia per essere pronta ad un eventuale missione, con quel caldo poi il bianco poteva offrire un qualche sollievo.
    Altri venti minuti ed era pronta, la stanchezza era scomparsa e piena di energie si diresse verso la porta sicura di avere tutto.
    La sua convinzione però sparì davanti all’uscio, si era scordata qualcosa di importante ma non sapeva cosa di preciso.
    Allora, sono vestita, nella tasca ho il distintivo della Majestic, che cosa dimentico…. A ecco!
    Correndo si diresse verso la sua camera ed aprì un comodino, prese fra le mani due foderi contenenti delle grandi pistole, e li legò alle cosce, poi coprì i foderi con la gonna per nasconderli, andò verso il bagno e vide allo specchio se era tutto in ordine, la gonna bianca nascondeva quasi perfettamente le due armi, dopotutto non voleva spaventare nessuno che non fosse un pericoloso criminale, e in più se si presentava disarmata ad una convocazione non poteva di certo affrontare la missione che ne sarebbe seguita.
    Ora che aveva tutto si diresse verso l’uscita di casa e dopo aver chiuso la porta andò dritta alla stazione.
    Ne seguì un viaggio relativamente duro che la portò in due ore alla sede dell’agenzia.
    Sanrei entrata salutò l’uomo della reception con un sorriso e sedutasi lentamente sulle nere poltrone della sala d’attesa si mise ad ascoltare qualche musica tramite il suo impianto.
    Non vi era nulla di diverso dall’ultima volta che era stata convocata, circa due settimane prima stesso posto con stessi odori e con le stesse persone, era curioso che lei non avesse mai visto in faccia Akuno Hana la famosa presidente, dopotutto lei non era un ufficiale era solo un semplice agente.
    Non passò molto tempo che un uomo gli si avvicinò e l’accompagnò in un ufficio, dove un altro uomo era seduto ad una grande poltrona e la stava aspettando.
    -Buon giorno capo, vorrei sapere perché mi avete convocata , è per caso successo qualcosa?-
    -Si e lo sai bene, la legge marziale è entrata in vigore-
    -E questo cosa ha a che fare con me? Io non ho fatto nulla-
    -Lo sappiamo stai tranquilla, dobbiamo solo aggiornare il tuo distintivo, quello che hai non è valido in caso di legge marziale-
    Sanrei fece cenno di si e consegnò il distintivo.
    -Ecco ora inizio l’aggiornamento-
    L’uomo prese il distintivo e lo collegò al computer, in pochi minuti il distintivo cambiò colore da un blu chiaro ad un blu scuro.
    -Fatto, ora è valido, visto che vi è la legge marziale avrai molti più impegni quindi cerca di tenerti libera perché potremmo chiamarti all’improvviso-
    L’uomo riconsegnò il distintivo a Sanrei che lo rimise in tasca, La faccenda si complica, potrei essere chiamata in qualunque momento, e potrei coinvolgere anche dei civili ma se questi sono gli ordini non posso far altro che obbedire.
    Salutò l’uomo e si diresse verso l’uscita dell’agenzia mentre pensava.
    Erano le 8.30, il coprifuoco era valido a quell’ora e così non vide nessuno per la strada, tutto era tranquillo e una leggera brezza soffiava muovendo i suoi capelli, Il lato positivo è che con il coprifuoco posso godermi una calma incredibile pensò fra se.
    Qualcosa rompeva il silenzio, sembrava una moto lontana che fosse una moto della polizia o di qualche agente della Majestic non era da escludere ma la sua curiosità la spinse a girarsi, una moto gli sfrecciò a tutta velocità vicino scompigliandole i capelli, non era una moto della polizia , stava girando con il coprifuoco e oltre ogni limite di velocità consentito su una strada urbana, questi pazzi pirati della strada, è mio obbligo fermare qualcuno che mette la sua vita e quella degli altri in pericolo se pensa di sfuggire a me si sbaglia Infatti Sanrei aveva visto la targa della moto e conoscere un dato come quello voleva dire per lei conoscere la posizione della moto.
    Analisi in corso, targa memorizzata, tracciamento tramite telecamere di sicurezza stradali…. Eseguito, tracciamento tramite satellite…. Eseguito, individuazioni onde elettromagnetiche oggetto trasportato, segnale individuato, coordinate moto ricevute aggiornamento istantaneo Tre modi per seguire la moto, quell’uomo non poteva più sfuggirgli, Sanrei tolse la sicura alle due pistole per poi rimetterle nei foderi.
    -Il novanta percento della forza in più può bastare per raggiungerlo se traccio un percorso alternativo-
    Disse iniziando a correre.



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    Edited by halo900 - 30/5/2012, 17:10
     
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    Alex Mercer | Zeusjpg 28 anni apparenti | Modified-a | Maschio SCHEDA


    Ti prego... non farmi del male... io.... ho una famiglia... un figlio... ti dirò tutto quello che vuoi, ma non uccidermi... ggrrlorrrgh
    Oh... ma è ovvio che mi dirai tutto quello che voglio, non hai merci di scambio, perciò, la tua vita finisce quì.
    No... NO! AAAAAAHRGLLGHHHH...
    I tentacoli uscirono veloci dal mio corpo, silenziosi e letali, divorando voracemente il corpo del poveretto dinanzi a me che aveva avuto la sfortuna di essere una delle mie prede.
    Mentre riducevo il suo corpo a brandelli, i suoi ricordi fluirono veloci nella mia mente, discorsi, capacità, tutto ciò che lui sapeva, ora lo sapevo io.
    Grazie...
    Dissi alla macchia di sangue rimasta per terra in quel vicolo buio, l'unica traccia rimasta di Sayou Torimaki, ex scenziato della Majestic.
    A quanto pareva, sapeva ben poco della legge marziale e della situazione con i ribelli, ma, spulciando i suoi ricordi, trovai una pista che poteva aiutarmi, aveva parlato di recente con un responsabile delle Task Forces della Majestic, non sapeva il nome, ma a me bastava il volto.
    Uscii a passo lento e calmo dal vicolo, le mani affondate nelle tasche del semplice giobbotto di pelle nera che indossavo, o meglio, che il mio corpo aveva formato attorno a me, modificando le mie cellule.
    Erano le otto e mezza circa, il coprifuoco era già attivo da mezz'ora, e per le strade si sentiva solo qualche cane ululare alla luna, e i rumori provenienti da dentro le case delle persone, rintanate dinanzi ai loro focolari, speranzose che la faccenda si risolvesse in fretta, che tutto tornasse normale, in un modo o nell'altro.
    Se tutto va come deve andare... niente sarà più normale...
    Pensai sorridendo perversamente.
    La mia conquista della Majestic non stava procedendo minimamente, non erano degli stolti, le personalità più influenti erano alquanto difficili da raggiungere, la sicurezza molto alta, ma prima o poi, tutti fanno un errore, e sarà proprio quell'errore la mia via d'accesso all'agenzia.
    Improvvisamente sentii il rumore di una moto in lontananza, non sembrava un mezzo della polizia, ma più una moto comune, forse qualche giovane che voleva provare il brivido di violare il coprifuoco, peccato, sentivo i passi di un altra persona vicino a lui, e, il nitido schiocco della sicura di una pistola che veniva tolta, mi disse che l'individuo che aveva intercettato il biker era armato e non aveva buone intenzioni, quindi sicuramente un agente della Majestic.
    Sarebbe stato divertente.
    Spiccai un balzo e atterrai su un tetto fra i più bassi li vicino, mentre il mio corpo si trasformava lentamente in quello di un altro, abbandonando la forma di Alex Mercer e assumendo quella di Kai Momoko, un soldato delle Majestic task forces, che avevo consumato due giorni prima, era lui che mi aveva permesso di arrivare allo scenziato di prima, e, quando la mutazione fu completa, mossi un passo nel vuoto e mi lasciai cadere di sotto, atterrando con un tonfo sordo sul marciapiede, perfettamente in piedi, girandomi verso la direzione dalla quale stavano arrivando sia la moto che i passi.






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  5. RoxasDark
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    Dato che yuu non mi ha dato nessun codice per i post da quester, e dato che sicuramente non è da fare con gli schemi dei pg, per ora lo faccio come un post normale, poi, yuu, se vedi ciò e non ti piace, hai tutta la libertà di mettere uno schema, anzi, se lo fai e poi me lo passi ti sono grato^^



    Allora, visto che non in ogni momento accadranno cose incredibili che mi permetteranno di scrivere romanzi anche come quester, è possibile che alcuni post da quester siano molto corti e con un contenuto molto spartano, non pensate che sia pigrizia, È che non posso ad ogni giro far spuntare tre troll, due mutanti, e Hakuno Hana che passava di li per caso.

    Inoltre, molti post saranno solo delle direttive per i player, altre saranno delle narrazioni che porteranno un po avanti la storia, buona giocata




    Finiti gli innumerevoli spoiler, continuiamo:

    -Miya riesce ad intercettare Elliot.
    -Elliot rischierà di investirla, a te la scelta di come reagire, in qualsiasi caso, non le farai male (perciò, halo, sei libero di schivare la moto anche in maniera overpower se elliot non stinca o non ti scansa)
    -Alex tenterà di rimanere in disparte ad osservare, ma, se volete, siete liberissimi di notarlo, ricordate perô che è in forma alterata, e sembra in tutto e per tutto un soldato della majestic, se avete un motivo più che valido per cui riuscite a capire chi è veramente, potete postarlo come tentativo, spetterà a me (fidatevi, sarò imparziale) decidere se il tentativo andrà in porto. Altrimenti dovrete trattarlo come un agente majestic, per ora.
     
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    Hofler era un'idiota, era così difficile alzare una delle tante stramaledette cornette del telefono e chiamare?Avrebbe potuto ottenere il suo numero di telefono con così tanta facilità...Sospirò, scuotendo poi la testa coperta dal casco. Ecco perché non stingeva alcun tipo di legame con gli altri, a parte il fatto che li ritenesse tutti degli idioti patentati, ma anche perché non voleva dar a nessuno motivo di rivolgersi a lui con quel tono. Come se poi non avesse capito cosa volesse dire Hofler. Quel suo dirgli di starsene in casa, era l'esatto contrario. Lo facevano spesso, il dire l'esatto opposto di quello che intendevano, si erano strani, Elliot era strano, ma è nato così. Premette ancora di più sull'acceleratore. Un giro di ricognizione che l'avrebbe fatto passare esattamente per ciò che non era agli occhi di un qualunque sciocco che si accingeva ad ignorare il coprifuoco. Le volte, nonostante i suoi ventotto anni si comportava esattamente come un ragazzino. Un agente fuori dal comune il Modified-A, lavorava da solo e preferiva non dilettarsi nelle pubbliche relazioni; molti provavano una specie di timore reverenziale nei suoi confronti, nessuno lo guardava mai dritto in faccia e si limitavano a muovere gli occhi distrattamente, quasi come se soffermandosi su quei grandi occhi verdi il dottore fosse capace di metterti a nudo leggendo nel profondo della tua anima. Ma erano solo voci, nessuno l'aveva mai visto all'opera, c'era solo chi parlava un pò troppo.
    Il filo dei suoi pensieri venne improvvisamente interrotto da una figura apparsa alla sua sinistra, fermatasi subito dopo in mezzo la strada. Premette il freno, oltrepassandola comunque in modo assai veloce, si costrinse a girare la moto, fermandosi davanti la ragazza che in quel momento le dava le spalle. Era normale fermarsi in quel modo in mezzo ad una strada?E poi c'era il coprifuoco. I fari accesi gli permettevano di vederla bene: lunghi capelli rosa - era normale un simile colore di capelli?Certo, c'erano le tinte e tutto il resto, ma perché proprio il rosa poi - bassa ed apparentemente innocua. Apparentemente perché il suo sesto senso gli diceva chiaramente che qualcosa in quella lì non andava. Che fosse negativa o meno, non aveva importanza. Il coprifuoco.
    « Ragazzina, suppongo tu sia a conoscenza del coprifuoco vero? » inclinò leggermente la testa di lato, il volto ancora nascosto dal casco, mentre continuava a parlare con voce seria. Spense la moto, scendendo. Ma, ragazzina o non ragazzina, non aveva importanza, gli ordini erano gli ordini e sarebbe stato facile toglierla di mezzo. Almeno fino a quando la sensazione di essere osservato non si fece sentire. Si girò di poco. Accorgendosi che poco più in la un anonimo agente della Majestic li stava osservando. « E' presumo anche, che tu sappia cosa sia la legge marziale » chiunque con un minimo di sale in zucca si sarebbe ben guardato dall'uscire di casa. E lui che pensava di farsi un semplice giro di ricognizione e tornarsene tranquillamente a casa. Si soffermò per un lungo momento sulle strane orecchie della ragazza. Una guardia alle spalle, una ragazzina irresponsabile; era pure armata! Che palle pensò sospirando ancora una volta. « Identificati » disse mantenendo quel tono freddo e distaccato tipico di Elliot, mentre si toglieva il casco.
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    Sanrei Miya jpg18 | bionic humans| gender-female | SCHEDA
    -Parlato da Sanrei-
    -Parlato da altri-
    "pensato"

    Quell'uom0 aveva violato così tante regole che Sanrei gli avrebbe fatto pagare una multa davvero salata.
    "Certa gente crede di poter fare quello che vuole, ecco perchè io devo catturarlo, speriamo solo che non opponga resistenza, non voglio combattere questa sera"
    Pensava Sanrei mentre attraversava i vicoli di Tokyo, seguendo il percorso alternativo che aveva tracciato.
    Salì rapidamente per una scala antincendio per poi buttarsi in mezzo alla strada.
    "Bene, ora basta che corro dritto per dritto e mi dovrei trovare davanti quel pazzo"
    Sanrei con uno scatto si trovò su una parallela alla strada in cui era arrivata, estrasse le due pistole e le puntò alla moto che si avvicinava, l'uomo reagì frenando bruscamente ma per la velocità troppo elevata la colpì quasi in pieno.
    Così scese dal mezzo con addosso ancora il casco e dandogli le spalle inizio a parlarle con un tono quasi di superiorità.
    -Ragazzina, suppongo tu sia a conoscenza del coprifuoco vero?-
    "Chi si crede di essere? Lui stava andando oltre ogni limite di velocità e durante il coprifuoco!"
    Sanrei non reagì a quella frase per ora si sarebbe limitata a pensare, voleva sapere cosa c'era sotto, e quale metodo migliore se non analizzare la traccia vocale? Scoprire chi aveva davanti poteva essere un buon passo per reagire di conseguenza.
    Lei doveva pattugliare l'area ma non voleva di certo compiere un massacro, aspettare era la cosa più giusta da fare o almeno questo era il suo obbiettivo, infatti iniziò ad arrabbiarsi sul serio quando l'uomo gli disse ancora con lo stesso tono ma con una sfacciataggine unica se lei sapesse cosa fosse la legge marziale.
    "Spero solo che quest'uomo sappia chi ha davanti, si crede un agente della Majestic?!"
    Sanrei iniziò a stringere le pistole che teneva ancora in mano.
    Alla richiesta di identificarsi si girò digrignando i denti.
    -Io sono l'agente della Majestic Sanrei Miya! E tu chi saresti il classico pazzo pirata della strada, che si fa tanto il fico quando invece è solo uno che infrange la legge?!-
    Puntò le pistole alla testa dell'uomo che si stava togliendo il casco, e in quel momento notò dei capelli lunghi e una corporatura esile e slanciata.
    "E mi ha chiamata ragazzina? A me? Io lo sono ma lui che scusa ha?"
    Dopo questa domanda sarcastica iniziò a guardare perplessa chi aveva davanti, in quel momento la rabbia era come scomparsa e il suo carattere freddo era tornato come un momento di lucidità.
    "Meglio fare un analisi del database, qualcosa non mi quadra...."
    Sanrei rimase ferma per due secondi poi rinfoderò le armi, e fece un inchino.
    -M...M...Mi dispiace dottor Elliot io non pensavo che lei stesse pattugliando quest'area... E mi scusi per il comportamento che ho tenuto, non sono riuscita a trattenermi, di solito non accade nelle missioni. Anche se a dir la verità non sono in una vera e propria missione-
    Tentò di forzare un sorriso, quell'imprevisto aveva portato allo scoperto il naturale carattere di Sanrei.
    Intanto aveva notato un altro uomo lì nelle vicinanze, sembrava un agente anche lui, ma era in disparte a guardare.
    "Perchè non ha reagito davanti alla moto o al mio inseguimento?"
    A queste domande poteva trovare una risposta successivamente.






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    Alex Mercer | Zeusjpg 28 anni apparenti | Modified-a | Maschio SCHEDA

    Un siparietto niente male, niente da dire, la ragazza aveva fegato: si era buttata senza esitazioni in mezzo alla strada per bloccare la moto del pirata, che, dal canto suo, era un gran pilota, e l'aveva evitata ad una velocità non da poco, davvero un bello spettacolo.
    Continuai ad osservare la scena ridacchiando sotto i baffi, il motociclista era appena sceso dal suo mezzo e, insieme alla ragazza, stavano avendo un divertente scambio di battute.
    Il tutto si concluse con la ragazzina che si era inchinata riverente al ragazzo, mormorando parole di scusa e borbottando qualche spiegazione.
    Una scena a dir poco comica.
    Era ormai appurato che entrambe mi avevano notato, perciò mi incamminai scioltamente vero di loro, pur non conoscendo l'identità di nessuno dei due.
    Dovetti ricredermi quando il pilota si levò il casco, era Elliot Rainshwort, un pesciolone collegato alla Majestic, niente a che vedere con coloro che cercavo io, ma avrei potuto servirmene.
    Della ragazza invece nnon sapevo proprio niente, ma, per sicurezza, supposi che fosse superiore in grado al soldato che ora mi faceva da guscio, perciò, dopo Elliot, rivolsi anche a lei un impeccabile saluto militare.
    Dottor Rainshwort signore, non sapevo che fosse nei paraggi, dovrebbe essere scortato, il QG dice che Alex Mercer è stato avvistato nella zona.
    Dissi con fare militaresco, mentre ancora cercavo nei ricordi di tutte le mie vittime qualche informazione in più sui due, che mi aiutasse a servirmene meglio, o ad ucciderli senza faticare.
    Abbiamo trovato una traccia, una pozza di sangue in un vicolo, il DNA corrisponde al Dottor Torimaki, la mia squadra sta pattugliando la zona, se vuole dare uno sguardo, la conduco nella zona.
    Dissi rimanendo sull'attenti.

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    -Allora... appurate le cose fra Elliot e Miya, spunta Alex travestito da Kai Momoko. Momoko ha il grado di Sergente, ed Elliot lo conosce, un rapporto lavorativo, niente amicizia, nel database della Majestic risulta che Momoko È assente dal lavoro da alcuni giorni, quindi Miya se vuole è libera di fare un controllo. In qualsiasi caso siete liberi di decidere se continuare il discorso li, separarvi, oppure seguire Mercer alla pozza di sangue (lasciata da lui stesso).
    Buon GdR^^
     
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    »Elliot Rainshwort »28 »Medico »Cybernetic Modified-A
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    Decisamente il tono sbagliato con cui rivolgersi ad Elliot, bé pirata della strada forse, pazzo anche, ma il fare certe cose solo per mettersi in mostra non era assolutamente dal dottore che si limitò a scoccargli uno dei suoi sguardi di sufficienza, mentre sbadigliava visibilmente annoiato. Senrei Miya, quel nome gli diceva qualcosa, ma non volle starci a pensare più del dovuto, quindi lasciò perdere, posando il casco sul sellino della moto. Non ci fu neanche bisogno di presentarsi, visto che la ragazzina fece tutto da sola.
    « Dottor Rainshwort, o semplicemente Dottore. » disse come suo solito con quel tono odioso, che lo faceva prendere in antipatia dagli altri, ma non erano li per fare amicizia, ma per pattugliare la città e fermare chiunque si apprestasse ad infrangere il coprifuoco, niente di più niente di meno. agitò una mano davanti al viso come a voler fare intendere che la questione poteva ritenersi chiusa, non aveva voglia di perdere tempo in cose stupide e non gli interessava neanche il come si comportasse durante le missioni o meno, non erano affari suoi.
    « Sergente » salutò con un cenno del capo, fino a prova contraria l'educazione gliel'avevano insegnata anche se le volte i suoi comportamenti dicevano il contrario. « A quanto pare nessuno sa che sono qui » fece spallucce, ma alla fine era meglio così no?Difficilmente lo si vedeva immischiato in faccende del genere, sopratutto uno stupido controllo per il coprifuoco. Oh, il famosissimo Mercer. Non l'aveva mai incontrato ma c'erano pile e pile di documenti dedicati a lui negli archivi della Majestic sebbene non si fosse a conoscenza di tutto.
    Comunque sia, c'era qualcosa che non lo convinceva in Kai quella sera. Forse era solo una sua intenzione, ma stava il fatto che era ciò che sentiva. Si tamburellò per un attimo il mento con le dita guantate osservando l'uomo in modo assai insistente. Solitamente si fidava delle sue sensazioni, ma lo vedeva, era proprio lì davanti a lui. Se solo fosse riuscito a ricordare ciò che rendeva quel Mercer così speciale. Era una giornata no quella, decisamente negativa. Ma c'avrebbe pensato in seguito, ora come ora, era meglio andare a dare un'occhiata. Torimaki doveva essere bello che partito ormai.
    « Suppongo che sia ciò che ne rimane » disse senza troppi preamboli facendo cenno all'uomo di fargli strada. La ragazza poteva venire o continuare a pattugliare per lui non faceva alcuna differenza, ormai Elliot non poteva tornare a casa.
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    Sanrei Miya jpg18 | bionic humans| gender-female | SCHEDA
    -Parlato da Sanrei-
    -Parlato da altri-
    "pensato"

    Sanrei aveva ancora la testa chinata per la vergogna ma si rimise subito dritta in piedi alla frase di quell'uomo.
    Non fu la frase di per se ma fu come la disse sempre con quel tono scocciato e distaccato un tono che per lei era a dir poco odioso.
    -Dottor Rainshwort, o semplicemente Dottore.-
    Sanrei voleva rispondergli ma si limito a pensare fra se e messasi dritta si sistemò il vestito bianco per poi fissare il "dottore", i capelli erano ancora un pò scompigliati per la corsa e non aveva ancora rimesso la sicura alle due pistole.
    "Questo dottore è un cafone, ma io non mi abbasserò di certo al suo livello cercherò di sorridere anche se si merita un pugno dritto su quei denti che sicuramente reputa perfetti"
    Pensò sbuffando fra se Sanrei, quando l'attenzione del dottor Rainshwort si concentrò altrove.
    Incuriosità si girò anche lei e vide che l'uomo precedentemente notato si stava avvicinando, così non badò più a Elliot che aveva nel frattempo sistemato il casco e fece una rapida analisi su quel soldato.
    "Kai Momoko, grado sergente assente dal lavoro da tre giorni"
    Quell'assente dal lavoro non quadrava a Sanrei che liquidò presto il dubbio pensando fra se che una meritata vacanza può prenderla chiunque.
    L'uomo salutò Elliot per poi fare un saluto militare a Sanrei che lo ricambiò subito per poi presentarsi.
    -Salve sergente, mi dispiace per aver indagato su di lei senza permesso io sono il caporale Sanrei è un piacere fare la sua conoscenza-
    Disse sorridendo.
    "Quest'uomo si che è educato altro che quel dottore"
    La frase che seguì il saluto non fu però rassicurante, Alex era nell'area e lei aveva già avuto la sfortuna di incontrarlo .
    "Povero dottore, ucciso da un mostro"
    Sapeva bene quali erano le capacità di quell'uomo e neanche Elliot poteva far nulla contro quella cosa, così si fece coraggio e segui quell'uomo che aveva qualcosa di strano ma cosa neanche lei lo sapeva.





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  11. RoxasDark
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    Alex Mercer | Zeusjpg 28 anni apparenti | Modified-a | Maschio SCHEDA

    Com'erano prevedibili i membri della Majestic, bastava un volto famigliare, un grado un po alto, e qualche parola educata, e quelli subito abbassavano la guardia.
    Mi sarebbe davvero piaciuto ucciderli all'istante, sventrarli li, sul momento, strappare loro la carne dalle ossa e divorarla senza pietà, o magari cavar loro un occhio e costringerli a mangiarlo mentre guardano coll'altro, o qualsiasi altra tortura divertente, me ne venivao in mente a bizzeffe in quel momento, ma sarebbe stato poco utile, e inoltre non ero sicuro di riuscire a ucciderli entrambi solo con l'effetto sorpresa, dopotutto non sembravano degli sprovveduti.
    Quindi mi adattai a portare avanti il mio simpatico teatrino:
    Piacere Caporale, Sergente Momoko, Majestic Task Forces.
    Dissi stringendole sbrigativamente la mano, ma con rispetto, ovviamente fasullo, per me non erano altro che formiche, burattini di cui servirmi per poi buttarli via.
    Con un cenno della mano indicai un vicolo in fondo alla strada, un modo più veloce per superare l'isolato ed arrivare a quello dove avevo ucciso Torimaki, quindi mi incamminai, dando per scontato che i due mi seguissero.
    Quel vicolo puzzava di piscio e di zucchero dolce, probabilmente l'odore di qualcuna di quelle nuove droghe sintetiche che giravano sul mercato, inoltre, appoggiato ad un cassonetto, c'era un barbone che emanava uno schifoso odore di alcool.
    Quando gli passammo accanto quello però si alzò di scatto, sfilandomi dalla fondina la pistola che nemmeno sapevo di avere, o meglio, era stata riprodotta automaticamente dal mio corpo, ma era in tutto e per tutto una pistola, che, per non farmi scoprire, non potevo far mutare, e me la puntò contro, sbraitando con una voce che non lasciava dubbi sul suo tasso alcolemico, di dargli tutti i miei soldi e quelli dei miei accompagnatori.
    Mi girai, fissandolo gelido e senza battere ciglio.
    Senti pezzo di merda, ti do tre secondi per darmi quell'arma.
    Gli dissi autoritario.
    Non ai alcuna possibilità, tu sei solo una feccia qualsiasi, noi siamo tre Modified della Majestic, l'unica cosa che puoi fare è sperare che nessuno di noi si rialzi quando tu avrai finito l'unico caricatore che hai, e il tutto per un'altra dose, ne vale davvero la pena?
    Continuai diventando ora minaccioso.
    Quello guardò spaventato prima me, poi Elliot e poi Miya, quindi abbassò la pistola e me la appoggiò in mano.
    Molto bene.
    Dissi, e poi gli piantai un discreto pugno sul naso, rompendoglielo, e mettendolo KO, lasciandolo li a terra.
    Scusatemi per l'inconveniente.
    Dissi ai due dietro di me, e poi ripresi a camminare, uscendo finalmente dal vicolo e entrando poi in quello dove si poteva vedere distintamente la macchia di sangue per terra, almeno un litro di liquido rosso, e ormai quasi freddo.

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    -Beh... nessuna indicazione particolare... andate pure avanti come credete, vi lascio anche un pò più di licenze, potete far succedere qualcosina, senza esagerare, altrimenti ve la revoco subito la licenza, mi basò sulla fiducia, più vedo che vi sapete autoregolare, più vi lascio liberi.
     
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10 replies since 28/5/2012, 20:19   241 views
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